
L’Opera dedicata al decimo anniversario della scomparsa di Marco Simoncelli.
Contiene immagini esclusive (di Mirco Lazzari), storie importanti (di Enrico Borghi) e una gallery di podcast degli autori.
È come trovare e poi aprire un baule pieno di ricordi: una volta aperto, si viene avvolti dalle emozioni. Forti come quelle che sapeva regalarci lui.




IL PROGETTO.
Unico nel suo genere, monumentale si compone di tre parti.
Un’Opera (lussuosa, imponente) in cui prevale la fotografia d’arte, eppure sorprendentemente innovativo.
Un Volume con una storia coinvolgente (e anche sconvolgente) che inizia e finisce a Sepang nel 2011 (ricco di fotografie importanti e inedite). Una Mostra fotografica in Fine Art. Quindi per spiegare l’arte di un pilota straordinario abbiamo selezionato 254 foto inedite, storie e analisi rilevanti, e in più ben 2 ore di podcast.
Il tutto, coordinato da un hub digitale dedicato.
IL SIC.
A dieci anni dalla scomparsa di Marco Simoncelli, e dopo che la MotoGP ha completato un intero ciclo generazionale, è giunto il momento di dare una collocazione storica più chiara ad uno dei piloti più straordinari di sempre. Dunque questo sforzo editoriale è finalizzato ad una missione: spiegare l’arte di Marco Simoncelli, al fine di capire cosa ha rappresentato, che tipo di pilota è stato realmente, perché gli riuscivano certe imprese e altre no, cosa pensava davvero, quali obiettivi stava perseguendo. E cosa sarebbe potuto diventare, visto che la sua avventura si è conclusa tragicamente a 24 anni, quando era in piena maturazione e ad un passo dalla vittoria anche nella classe regina.
Nel Mondiale, in nove anni e poco più, ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto, ma se un pilota è amato così tanto mentre è in attività e poi viene quasi santificato dopo la sua scomparsa vuol dire che in lui c’era qualcosa di speciale.
Pur essendo una fonte di ispirazione, Marco Simoncelli ha in realtà lasciato un’eredità difficilmente trasferibile perché si tratta di un pilota quasi impossibile da imitare. Il suo motociclismo è di una complessità insospettabile: il suo pensiero era spontaneo, però al momento della concretizzazione tutto diventava complicato.
SuperSic era un sognatore, ma perseguiva gli obiettivi con una determinazione estrema: è caduto in battaglia, mentre lottava per vincere anche in MotoGP. E in fondo è anche un personaggio tragico, ma bisogna comunque essere degni di calcarla, la scena tragica. E bisogna trasmettere qualcosa di profondo per restare nella memoria della gente. È questo il mito, altrimenti sarebbe solo notorietà.